Purtroppo, sempre più spesso e senza un razionale scientifico, vengono chiamate in causa intolleranze alimentari come responsabili di sovrappeso e obesità o disturbi gastrici, come gonfiore addominale e scarsa capacità digestiva. La diagnosi viene ricercata sempre più spesso attraverso test non validati, proposti da personale non qualificato che consiglia diete inappropriate che possono anche essere pericolose.
Le diete di esclusione autogestite, restrittive e inappropriate possono comportare un rischio nutrizionale non trascurabile e, se usate nei bambini, anche scarsa crescita e malnutrizione. Possono inoltre latentizzare disturbi alimentari. Quando si intraprende una dieta di esclusione, anche per un solo alimento o gruppo alimentare (le più comuni sono l’esclusione del glutine e/o del lattosio) devono essere fornite specifiche indicazioni nutrizionali, per assicurare un adeguato apporto calorico e di macro e micronutrienti. Le conseguenze di diete di esclusione di alimenti, non necessarie e non determinate da un percorso di accertamento diagnostico validato, possono determinare carenze nutrizionali anche gravi nelle persone adulte e soprattutto nei bambini e adolescenti durante la crescita e lo sviluppo.